giovedì 27 marzo 2014

Rappresentare il lavoro non standard

I primi risultati di ricerca del progetto PRIN sono stati pubblicati nella sezione monografica dell'ultimo numero della rivista Quaderni di Rassegna Sindacale - Lavori (n. 1, 2014).
Scrive Enrico Pugliese nella presentazione alla sezione monografica: «I saggi qui raccolti sono contributi di ricercatori delle diverse istituzioni di ricerca che hanno lavorato nell’ambito del progetto Prin Nuovi soggetti del lavoro e forme della rappresentanza. Si tratta di due tematiche strettamente intrecciate che, tuttavia, spesso vengono affrontate in maniera autonoma anche in filoni di ricerca molti approfonditi. La prima concerne il mercato del lavoro e la struttura occupazionale, la seconda rientra nel campo delle relazioni sindacali».
Tra i contributi pubblicati ci sono due articoli prodotti dalla nostra unità di ricerca di Napoli: "La disoccupazione in cerca di rappresentanza: i disoccupati organizzati di Napoli" di Stefano Boffo, Enrica Morlicchio, Augusto Cocorullo; e "La rappresentanza dei lavoratori non standard: il caso delle attività esternalizzate dagli enti locali a Napoli" di Valentina Joffre, Giustina Orientale Caputo, Francesco Pirone, Enrico Rebeggiani.

Ecco l'indice completo della sezione monografica

giovedì 20 marzo 2014

Jobs Act e precarietà infinita

Chiara Saraceno è intervenuta nel dibattito intorno al Jobs Act proposto dal governo Renzi con un articolo pubblicato in Lavoce.info dal titolo Renzi, il Jobs Act e la precarietà infinita. L’articolo si presenta così:
“Anche il Governo Renzi sembra ritenere che il problema principale del mercato del lavoro in Italia sia la rigidità dei contratti. E dunque si estende ancora la precarietà. Che penalizza i giovani e soprattutto le donne. Senza creare un solo posto di lavoro in più”.
Da notare, sempre nel gruppo di studiosi che animano il sito Lavoce.info, anche le posizioni critiche di Tito Boeri e Pietro Garibaldi espresse in Norme sul lavoro sull’orlo della schizofrenia e ancora di Boeri Per favore, cambiate quel decreto!.

mercoledì 19 marzo 2014

Precariousness

Di particolare interesse per le nostre ricerche è l'ultima selezione di articoli pubblicati in rete dalla rivista Global Discourse: An Interdisciplinary Journal of Current Affairs and Applied Contemporary Thought (Taylor & Francis Group). In particolare il saggio di Mauro Turrinia e Federico Chicchi “Precarious subjectivities are not for sale: the loss of the measurability of labour for performing arts workers”, quello di Ben Trott “From the precariat to the multitude” e il saggio di Emiliana Armano e Annalisa Murgia “The precariousnesses of young knowledge workers: a subject-oriented approach”. Anche il resto dei materiali mostrano diversi elementi di interesse. Buona lettura!




sabato 22 febbraio 2014

Dopo la legge 92/2012: evidenze empiriche per la Toscana

L'Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana (IRPET) ha pubblicato da poco più di due settimane il Rapporto sul mercato del lavoro - anno 2013 che è stato ripreso in un recente articolo "Il lavoro dopo la legge Fornero" che alcuni degli autori del Rapporto hanno pubblicato su lavoce.info. Sulla base dei dati amministrativi del SIL Toscana, gli autori ipotizzano che su scala regionale la legge abbia avuto un duplice effetto: 1) avrebbe disincentivato le imprese ad assumere nuovi lavoratori o a rinnovare i contratti in scadenza, dato anche il quadro d'incertezza del ciclo economico; 2) avrebbe indotto un meccanismo di sostituzione tra le diverse forme di lavoro, con la riduzione di alcune distorsioni e abusi nell’utilizzo di certi contratti atipici (intermittente e, in misura minore, collaborazioni parasubordinate).

venerdì 21 febbraio 2014

Contrattare per regolamentare le collaborazioni

Nei mesi scorsi la trattativa tra Felsa CISL, Nidil Cgil, UIL Tem.p@ ed Assirm, Associazione che riunisce gli istituti di ricerche di mercato, sondaggi d’opinione e ricerca sociale, ha portato alla firma di un’ipotesi di accordo per la regolamentazione delle collaborazioni a progetto nel settore. Ad oggi, sono circa 160 le Aziende del settore con un totale di 5.900 addetti e circa 20.000 collaboratori che realizzano durante l’anno circa 18.000 progetti di ricerca o sondaggio. Le figure professionali del settore a cui si riferisce l'accordo sono intervistatori telefonici, intervistatori professionali (face to face), rilevatori, codificatori e shoppers. L'accordo interviene sulla disciplina dei compensi, prevede un dispositivo contrattato per cercare di dare continuità occupazionale ai lavoratori, il riconoscimento di un’indennità per lo stress psico-fisico. Si rimanda, invece, alla contrattazione aziendale per la parte variabile del compenso, per l’organizzazione del lavoro, per le assunzioni con contratto di natura dipendente e per le modalità e le condizioni per la collaborazione con CATI in remoto. Infine, per consentire ai collaboratori l’esercizio dei diritti sindacali, è stato stabilito un monte orario annuo per la partecipazione retribuita alle assemblee ed è stata rafforzata la figura del rappresentante sindacale aziendale o di settore.

Documentazione:
Comunicato Stampa ASSIRM
Comunicato Stampa Unitario Nidil Cgil – Felsa Cisl - Uiltemp

mercoledì 19 febbraio 2014

FMA: i motori non ripartono

In continuità con la ricerca “A motori spenti. Rapporto sulla F.M.A. e l'industria dell'auto in provincia di Avellino”, pubblicata nell'ottobre del 2010, la Fiom-Cgil Avellino ha presentato il 31 gennaio scorso (FMA: i motori non ripartono. Le prospettive produttive della fabbrica, le condizioni di vita degli operai e la cassa integrazionei primi risultati di una nuova inchiesta promossa per fare il punto sullo stato delle produzioni e dell'occupazione nello stabilimento di motori avellinese del gruppo Fiat e nell'indotto locale. Inoltre è stata condotta un'indagine con questionario direttamente tra i lavoratori per comprendere gli effetti della crisi e del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni sulle condizioni e le prospettiva di vita degli operai della F.M.A. e delle loro famiglie.

Il report è disponibile in rete: FMA: i motori non ripartono

martedì 11 febbraio 2014

Il diritto di ammalarsi

Daniela Fregosi lavora nel campo della formazione aziendale, è una professionista con partita Iva. Scopre di avere un tumore al seno e insieme scopre di non avere nessun diritto. Scopre che quella che è ormai una condizione sempre più diffusa non solo non darà in futuro nessuna protezione pensionistica, ma non garantitisce nulla nemmeno in casi di malattia grave e invalidante, anzi l'Inps continua a pretendere il versamento dei contributi. Ed è un problema che sembra non avere cittadinanza, nessuna rappresentanza. Daniela ha iniziato a lottare contro la malattia, a praticare la disobbedienza fiscale contro l'Inps e lo stato, a sollecitare la discussione sui diritti e a raccontare la sua storia sul suo blog.

lunedì 27 gennaio 2014

Ati­pici giapponesi

Interessante l'articolo di Alessia Cerantola e Marco Zappa che descrivono i problemi sociali legati al diffondersi del precariato in Giappone nell'articolo del del 27 gennaio 2014 “Il precariato made in Tokyo”. Sul tema del rapporto con il sindacato e il tema della rappresentanza, si legge “spesso i lavoratori non sono infor­mati dei pro­pri diritti di rap­pre­sen­tanza e finiscono vit­time di trat­ta­menti discrimi­na­tori e di abusi di potere” [...] “stu­pi­sce la man­canza di coscienza sin­da­cale soprat­tutto nei lavo­ra­tori più giovani”.

mercoledì 15 gennaio 2014

e.labor.azione

"Elaborazione" è un progetto di ricerca di tre IRES regionali - Emilia-Romagna, Toscana e Veneto - che si propone di esplorare il lavoro cognitivo a partire dalla premessa che "Il paradigma del lavoro contemporaneo si caratterizza per una crescente centralità e rilevanza delle sue componenti immateriali (cognitive, affettive e simboliche)". Tra le domande di ricerca si legge:
In relazione alle fenomenologie sociali che si organizzano attorno e dentro il lavoro cognitivo, esiste (l’esigenza di) una richiesta di rappresentanza collettiva (ancora taciuta e inespressa)? Sotto quali condizioni forme innovative dell’azione sindacale possono essere riconosciute e organizzate dagli stessi lavoratori? Esistono delle logiche di rappresentanza e di vertenzialità possibili e magari già embrionalmente presenti nei luoghi del lavorare cognitivo? In che modo l’azione sindacale può dare conto della crescente complessità tra tempi di lavoro e tempi di vita che caratterizza per lo più tali attività professionali?
Si tratta di domande che esplorano questioni che interessano anche la nostra ricerca. Da notare anche le metodologie d'indagine e l'uso di Internet e di strumenti on line per la rilevazione di informazioni, per il confronto e la diffusione di materiali e risultati di ricerca.

giovedì 28 novembre 2013

Flessibilità e produttività

"La flessibilità paga" è il titolo di un libro curato da Simona Cuomo e Adele Mapelli (Egea, Milano, 2013) che, nella prospettiva disciplinare degli studi manageriali, si sofferma sul rapporto tra flessibilità dell'organizzazione produttiva e produttività. A partire da studi teorici sul tema della produttività nei settori basati sulla conoscenza e l'informazione, corredati da diversi studi di caso aziendali, il volume evidenzia gli effetti positivi in termini di produttività che si ottengono nel costruire modelli organizzativi del lavoro flessibili. Si prescrive di abolire i dispositivi di organizzazione del lavoro che separano tra tempo di vita e di lavoro, tra dentro e fuori il luogo di lavoro e di assecondare le tendenze alla de-differenziazione di tempi e degli spazi sociali. Un discorso che dal punto di vista manageriale offre una prospettiva utile a recuperare margini di produttività, ma che nella prospettiva critica della sociologia del lavoro impone una riflessione più attenta sulle trasformazioni del lavoro, sui processi produttivi che riguardano conoscenza e informazione e sulle conseguenze, per esempio, in termini di sfruttamento e alienazione dei lavoratori.