giovedì 11 aprile 2013
Professionisti o precari della PA
Una recente inchiesta di Repubblica.it "Lavoro sì, ma gratis" porta alla ribalta un pezzo di attività che viene svolta presso le pubbliche amministrazioni da persone ad elevata qualificazione con retribuzioni basse o a gratis, e con rapporti di lavoro atipici. Un tempo sarebbero stati considerati dei professionisti, ma molti di questi sembra essere dei precari nel senso in cui li abbiamo definiti nel nostro progetto di ricerca.
giovedì 14 marzo 2013
Robert Castel (1933-2013)
C'est avec une grande tristesse que j'ai appris le décès de Robert Castel, grand théoricien de la «désaffiliation» et immense inspirateur de tous ceux qui ont à cœur de se battre contre les exclusions. Penseur de «l'insécurité sociale», Robert Castel aura été de ceux qui ont le mieux su décrire les conséquences d'une nouvelle forme de précarité professionnelle sur la cohésion de notre société. Réformiste convaincu, il en appelait à l'élaboration d'un nouveau compromis social pour replacer au centre de nos préoccupations un fléau social qui, relégué en marge de la société sous la question de «l'exclusion», la frappe pourtant au cœur . Directeur d'étude à l'Ecole des hautes études en sciences sociales, agrégé de philosophie et compagnon de route de Pierre Bourdieu, Robert Castel s'était d'abord fait connaître par son approche critique de la psychiatrie et plus particulièrement la démarche généalogique qu'il développa sur les pas de Michel Foucault. Il s'était ensuite imposé comme l'un des plus fins observateurs du monde du travail, attentif aux transformations de la question sociale et préoccupé par l'effritement de la condition salariale et la précarisation croissante de notre société. Ses travaux, qui témoignent de sa connaissance inégalée du monde du travail, resteront une référence pour tous ceux qui luttent contre les exclusions et se battent pour une cohésion sociale renforcée.
Vi segnalo inoltre:
LES PODCASTS DU COLLÈGE
Politiques au temps présent : Démocratie sociale, démocratie politique [Audio integrale]
CASTEL Robert, FOURNIAU Jean-Michel, et LE GOFF Alice
martedì 12 marzo 2013
Prossima riunione
La prossima riunione si terrà martedì 26 marzo alle ore 15:00 al terzo piano, stanza Morlicchio - Orientale Caputo.
lunedì 4 marzo 2013
Il sindacato. C'è ancora?
L'ultimo numero di Alternative per il Socialismo - rivista diretta da Fausto Bertinotti - presenta l'ultimo numero dedicato al sindacato, con il titolo provocatorio "Il sindacato. C'è ancora?". Ecco la presentazione del volume da parte del Direttore:
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sabato 23 febbraio 2013
Gratuità, precarietà e processi di soggettivazione nell'era della produzione digitale
Vi segnalo la Call for Papers della rivista Sociologia del Lavoro Confini e misure del lavoro emergente. Gratuità, precarietà e processi di soggettivazione nell'era della produzione digitale (numero monografico n. 1/2014). Sarebbe interessante porsi criticamente su quello che loro chiamano "il paradigma del lavoro gratuito", sopratutto per i paesi occidentali in questa fase di crisi.
Ecco il testo della Call for papers:
Il volume intende promuovere la discussione sul tema delle nuove forme del lavoro che, a differenza del lavoro industriale, coinvolgono interamente la vita degli individui, caratterizzandosi per il fatto che soggetto, emozioni, creatività, esperienze, comunicatività sono pienamente investiti e messi a valore - anche quando non sono formalmente remunerati. La soggettività di questi lavoratori/trici si dispiega e si disvela molte volte attraverso gli ambienti online.
mercoledì 20 febbraio 2013
Precários Inflexíveis
In Portogallo, già da qualche anno, si è organizzato un movimento contro la precarietà denominato "Precários Inflexíveis" che per molti aspetti - da quello che ho capito - ha origini e caratteri simili al nostro movimento "San Precario". Il movimento è fortemente radicato a Lisbona e sul tema vi segnalo l'articolo di Dora Fonseca (Università di Coimbra) dal titolo "Precarious but Inflexible: The Rise of a New Social Movement in Portugal", uscito in Global Dialogue (Volume 3, Issue 2, 2012) la newsletter per la International Sociological Association (ISA). Per chi legge il portoghese, consiglio anche della stessa autrice: "Precariedade laboral e a emergência de novos actores sociolaborais: os movimentos de trabalhadores precários em Portugal"
giovedì 14 febbraio 2013
Prossima riunione
La prossima riunione si terrà venerdì 22 febbraio alle ore 10:00 al terzo piano, stanza Morlicchio - Orientale Caputo.
lunedì 11 febbraio 2013
Comunicato dei lavoratori atipici Mondadori
comunicato stampa
Siamo 50 lavoratori atipici della casa editrice Mondadori e riteniamo essenziale portare all’attenzione generale quello che è il vero problema nella gestione del personale dell’azienda in cui lavoriamo, al di là delle pretestuose polemiche – non esenti da strumentalizzazioni politiche – circa l’assunzione di Giulia Ichino, persona il cui valore e la cui correttezza sono fuori discussione.
La questione vera è un’altra: da anni la casa editrice non assume più a tempo indeterminato e basa la sua poderosa produzione sul lavoro parasubordinato, ma illegalmente non riconosciuto come tale, di una schiera di lavoratori a progetto.
Un organico ombra, che assicura all’azienda la presenza quotidiana e la competenza per pubblicare i libri senza averne in cambio alcuna garanzia.
Non basta. Mondadori ha approfittato della recente legge Fornero, che restringe i parametri per la stipula di nuovi contratti a progetto, per precarizzare ulteriormente i lavoratori delle redazioni, imponendo loro di aprire la partita Iva o di prestare il proprio lavoro attraverso l’intermediazione di un’agenzia interinale.
A fronte di ciò, ci siamo uniti per proporre all’azienda una soluzione alternativa all’esternalizzazione selvaggia, che preveda la trasformazione delle collaborazioni autonome in rapporti di lavoro subordinato, anche rinunciando ad alcune delle prerogative di questi rapporti, e rispettando la necessità di evitare aumenti di costo e di rigidità per l’azienda. Tutti insieme e tutti d’accordo abbiamo chiesto anche una consulenza al professor Ichino, certamente uno dei massimi esperti in materia.
La nostra proposta è stata trasmessa all’azienda con una lettera raccomandata dello scorso 18 gennaio. Chiedevamo una risposta entro quindici giorni. Ebbene, quel termine è scaduto ma la risposta, finora, è stata solo un ferreo silenzio, mentre proseguono i contatti con i singoli per la firma dei nuovi contratti di esternalizzazione.
Siamo 50 lavoratori atipici della casa editrice Mondadori e riteniamo essenziale portare all’attenzione generale quello che è il vero problema nella gestione del personale dell’azienda in cui lavoriamo, al di là delle pretestuose polemiche – non esenti da strumentalizzazioni politiche – circa l’assunzione di Giulia Ichino, persona il cui valore e la cui correttezza sono fuori discussione.
La questione vera è un’altra: da anni la casa editrice non assume più a tempo indeterminato e basa la sua poderosa produzione sul lavoro parasubordinato, ma illegalmente non riconosciuto come tale, di una schiera di lavoratori a progetto.
Un organico ombra, che assicura all’azienda la presenza quotidiana e la competenza per pubblicare i libri senza averne in cambio alcuna garanzia.
Non basta. Mondadori ha approfittato della recente legge Fornero, che restringe i parametri per la stipula di nuovi contratti a progetto, per precarizzare ulteriormente i lavoratori delle redazioni, imponendo loro di aprire la partita Iva o di prestare il proprio lavoro attraverso l’intermediazione di un’agenzia interinale.
A fronte di ciò, ci siamo uniti per proporre all’azienda una soluzione alternativa all’esternalizzazione selvaggia, che preveda la trasformazione delle collaborazioni autonome in rapporti di lavoro subordinato, anche rinunciando ad alcune delle prerogative di questi rapporti, e rispettando la necessità di evitare aumenti di costo e di rigidità per l’azienda. Tutti insieme e tutti d’accordo abbiamo chiesto anche una consulenza al professor Ichino, certamente uno dei massimi esperti in materia.
La nostra proposta è stata trasmessa all’azienda con una lettera raccomandata dello scorso 18 gennaio. Chiedevamo una risposta entro quindici giorni. Ebbene, quel termine è scaduto ma la risposta, finora, è stata solo un ferreo silenzio, mentre proseguono i contatti con i singoli per la firma dei nuovi contratti di esternalizzazione.
giovedì 7 febbraio 2013
Il nodo rappresentanza può unire la sinistra
"Stiamo sul pezzo!"... oggi su Il Manifesto è stato pubblicato un articolo di Antonio Sciotto dal titolo "Il nodo rappresentanza può unire la sinistra" che commenta l'intesa tra candidati di partiti che si presentano nelle coalizioni di sinistra (diciamo così...) sulla necessità di una legge sulla rappresentanza sindacale. Va sottolineato che il tema della rappresentanza sindacale segna la distinzione tra le formazioni pro-labour e il resto dell'offerta politica - come è stato nel corso degli ultimi tre anni quando si parlava del caso Fiat e Pomigliano - e, più esplicitamente, una frattura difficilmente componibile tra "Italia. Bene comune" e "Scelta civica. Con Monti per l'Italia".
venerdì 1 febbraio 2013
A proposito di lavoro precario in USA
Nella due giorni seminariali a Roma abbiamo ascoltato tante cose, alcune di grande interesse, molte sollevavamo dubbi, domande e anche qualche perplessità, ma la formula organizzativa non ha consentito un confronto all'altezza degli spunti di discussione che di volta in volta emergevano. Tra le cose dette, ad esempio, se ricordo bene da parte dello stesso Guglielmo Meardi (ma vale anche per le cose dette da Pirro), si è sostenuto - semplifico - che per il contesto statunitense non ha molto senso parlare di lavoro precario. Al contrario, a mio parere anche nel contesto USA - nonostante le sue specificità - si tratta di un tema che ha assunto una cerca rilevanza proprio negli ultimi anni. A testimonianza di questa mia convinzione vi segnalo l'articolo "Precarious Work, Insecure Workers: Employment Relations in Transition" di Arne L. Kalleberg, pubblicato nell'American Sociological Review (vol. 74, n. 1, 2009, pp. 1-22) e che riprende il "2008 American Sociological Association (ASA) Presidential Address".
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