Il volume intende promuovere la discussione sul tema delle nuove forme del lavoro che, a differenza del lavoro industriale, coinvolgono interamente la vita degli individui, caratterizzandosi per il fatto che soggetto, emozioni, creatività, esperienze, comunicatività sono pienamente investiti e messi a valore - anche quando non sono formalmente remunerati. La soggettività di questi lavoratori/trici si dispiega e si disvela molte volte attraverso gli ambienti online.
La prima area di analisi, base generale della presente proposta, è il paradigma del lavoro gratuito, nelle sue varie forme, di stage, volontariato, lavori a fronte di salari molto bassi e/o attività e capacità richieste ma non riconosciute e quindi non retribuite, che è andato affermandosi come una caratteristica del lavoro contemporaneo. Una condizione che contiene l'identificazione empatica con il lavoro e la promessa, spesso non mantenuta, di retribuzione e prospettive di stabilità future. In quest’area rientra anche il dibattito sulla femminilizzazione del lavoro come economia di scambio basato sul capitale sociale e relazionale: le capacità discorsive “femminili”, le attitudini alla cura e assistenza, ambite dalle imprese senza spesso essere né riconosciute, né remunerate.
Il secondo tema, più specifico, riguarda una forma di lavoro tipica della rete e del capitalismo informazionale. Si intende porre l’attenzione sul lavoro gratuito nel web, ovvero quell’insieme di attività volontarie e non remunerate, svolte dagli utenti e incentivate dai dispositivi mobile. L’analisi del lavoro gratuito online rimanda ad esempio a situazioni in cui il consumatore-utente partecipa gratuitamente alla creazione di innovazione e valore per l'impresa, spinto da motivazioni legate al leisure, ma anche ad aspetti come visibilità, riconoscimento, reputazione online. In queste attività si tratta di comprendere e analizzare un lavoro di diversa natura, capace di produrre valore, ma spesso difficilmente riconoscibile per via del limite non sempre definito da parte del soggetto che si posiziona tra i piani di significazione fluidi: gioco, espressione di sé, partecipazione amatoriale, lavoro gratuito e "sfruttamento".Il secondo tema, più specifico, riguarda una forma di lavoro tipica della rete e del capitalismo informazionale. Si intende porre l’attenzione sul lavoro gratuito nel web, ovvero quell’insieme di attività volontarie e non remunerate, svolte dagli utenti e incentivate dai dispositivi mobile. L’analisi del lavoro gratuito online rimanda ad esempio a situazioni in cui il consumatore-utente partecipa gratuitamente alla creazione di innovazione e valore per l'impresa, spinto da motivazioni legate al leisure, ma anche ad aspetti come visibilità, riconoscimento, reputazione online. In queste attività si tratta di comprendere e analizzare un lavoro di diversa natura, capace di produrre valore, ma spesso difficilmente riconoscibile per via del limite non sempre definito da parte del soggetto che si posiziona tra i piani di significazione fluidi: gioco, espressione di sé, partecipazione amatoriale, lavoro gratuito e "sfruttamento".
sabato 23 febbraio 2013
Gratuità, precarietà e processi di soggettivazione nell'era della produzione digitale
Vi segnalo la Call for Papers della rivista Sociologia del Lavoro Confini e misure del lavoro emergente. Gratuità, precarietà e processi di soggettivazione nell'era della produzione digitale (numero monografico n. 1/2014). Sarebbe interessante porsi criticamente su quello che loro chiamano "il paradigma del lavoro gratuito", sopratutto per i paesi occidentali in questa fase di crisi.
Ecco il testo della Call for papers:
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