Il dettaglio dei temi e l'orario saranno definiti a breve, intanto segnatevi la data.
mercoledì 14 marzo 2012
Seminario interno
Il prossimo 12 aprile, giovedì, l'unità di Napoli si riunisce per un seminario su le tematiche di fondo della ricerca.
sabato 3 marzo 2012
Sindacati: una democrazia a metà?
Segnalo un servizio realizzato da "Fai Notizia" (Radio Radicale) sul tema della democrazia sindacale dal titolo "Sindacati: una democrazia a metà?", di Daniela Sala.
Nella pagina linkata si può leggere il testo di presentazione dell'inchiesta, guardare e scaricare il video (con Real Player) che dura circa mezz'ora, oppure fare il download soltanto dell'audio (attraverso iTunes).
Nella pagina linkata si può leggere il testo di presentazione dell'inchiesta, guardare e scaricare il video (con Real Player) che dura circa mezz'ora, oppure fare il download soltanto dell'audio (attraverso iTunes).
lunedì 6 febbraio 2012
Venosa (Burkina Faso)
Questo videoclip è stato girato nell'agosto 2011 a Boreano (PZ).
Nei casolari abbandonati di Boreano, nelle campagne del comune di Venosa, in Basilicata, trovano alloggio ogni estate centinaia di lavoratori provenienti dall'Africa occidentale, che giungono qui alla ricerca di qualche giornata di lavoro nella zona, soprattutto come braccianti nella raccolta del pomodoro. Vengono assunti soltanto attraverso caporali e sono pagati a cottimo e spesso in nero.
Il videoclip è il frutto dell'incontro tra alcuni ragazzi originari del Burkina Faso, che si trovavano più o meno casualmente a Boreano per lavorare in agricoltura, e alcuni artisti, videomaker e ricercatori sociali venosini.
Autore del testo e protagonista del clip è Daise B, studente di scuola superiore in una cittadina dell'Emilia Romagna e giovane autore di testi hip hop.
La drammatica situazione in cui i braccianti stagionali africani vivono e lavorano a Boreano è stata denunciata più volte. In questo videoclip forse per la prima volta a raccontare Boreano è, con la sola mediazione del montaggio, uno di quei lavoratori. Le sue parole ci narrano l'emigrazione dall'Africa, il colonialismo, la delusione successiva all'arrivo in Europa, lo sfruttamento, il razzismo, la voglia di riscatto.
Testo: Daisie B
Musica, arrangiamento, registrazione e missaggio: Sergio Dileo
Nei casolari abbandonati di Boreano, nelle campagne del comune di Venosa, in Basilicata, trovano alloggio ogni estate centinaia di lavoratori provenienti dall'Africa occidentale, che giungono qui alla ricerca di qualche giornata di lavoro nella zona, soprattutto come braccianti nella raccolta del pomodoro. Vengono assunti soltanto attraverso caporali e sono pagati a cottimo e spesso in nero.
Il videoclip è il frutto dell'incontro tra alcuni ragazzi originari del Burkina Faso, che si trovavano più o meno casualmente a Boreano per lavorare in agricoltura, e alcuni artisti, videomaker e ricercatori sociali venosini.
Autore del testo e protagonista del clip è Daise B, studente di scuola superiore in una cittadina dell'Emilia Romagna e giovane autore di testi hip hop.
La drammatica situazione in cui i braccianti stagionali africani vivono e lavorano a Boreano è stata denunciata più volte. In questo videoclip forse per la prima volta a raccontare Boreano è, con la sola mediazione del montaggio, uno di quei lavoratori. Le sue parole ci narrano l'emigrazione dall'Africa, il colonialismo, la delusione successiva all'arrivo in Europa, lo sfruttamento, il razzismo, la voglia di riscatto.
Testo: Daisie B
Musica, arrangiamento, registrazione e missaggio: Sergio Dileo
Etichette:
autorganizzazione,
braccianti,
lavoro sfruttato,
linguaggio
mercoledì 18 gennaio 2012
Note di riunione in riunione
Negli ultimi confronti avuti con Enrico ed Enrica sono emerse alcune indicazioni su come sviluppare il progetto di ricerca. Provo a riassumerle.
FASE 1 - ANALISI DI CONTESTO
Fase 1.1 - Definizione del quadro teorico-concettuale della ricerca
L'obiettivo è quello di integrare il progetto di ricerca con la individuazione delle "coordinate" teoriche entro cui sviluppare l'indagine empirica, in particolare risulta rilevante individuare e definire i concetti teoricamente rilevanti rispetto agli obiettivi conoscitivi della ricerca. Enrico e Giustina hanno già individuato alcuni approfondimenti da condurre, in generale le attività da programmare riguardano:
- Focalizzazione puntuale dei confini e dell’articolazione interna del campo teorico di ricerca.
- Tre principali tracce per una review critica della letteratura:
- Deregolamentazione del mercato del lavoro, occupazioni atipiche e nuovi bisogni di rappresentanza del lavoro.
- Modelli produttivi postfordisti, innovazione tecnologica, terziarizzazione e frammentazione della struttura occupazionale.
- Crisi del sindacalismo industriale, nuove strutture di rappresentanza e forme emergenti di organizzazione e azione collettiva.
- Contestualizzazione: specificità storico-istituzionali del caso italiano (nazionali, macro-regionali e locali) e diverso timing delle principali tendenze al mutamento della regolazione del mercato del lavoro e della rappresentanza del lavoro.
Teniamocelo stretto
La preoccupazione di avviare con buon abbrivio il lavoro di ricerca ci ha ovviamente distratto da quello che sta succedendo al nostro futuro di ricercatori, al disegno che il ministero sta dando al prossimo Prin, biennale stavolta. Da un articolo molto interessante comparso su Roars (Return on research) si apprende che il prossimo bando aumenta - di poco - la dotazione, ma prevede un complesso e costoso meccanismo di preselezione locale e soprattutto una drastica diminuzione dei gruppi di ricerca. Questo significa che la dotazione minima del finanziamento per ogni gruppo sarà altissima, tutta tesa a un'idea di ricerca forte, che dia risulatti concreti e subito. Cosa che in generale non è vera e che nel nostro settore significherà solo una forte divaricazione nella distribuzione della ricchezza di fondi e conseguentemente del potere accademico. Che progetto si può realisticamente fare nelle scienze sociali con 700 mila euro?
mercoledì 23 novembre 2011
Sofferenza urbana e partecipazione
Vando Borghi ci segnala un altro convegno, internazionale. Insieme a Lavinia Bifulco sta promuovendo una sessione all'interno del secondo Isa-Forum of Sociology dedicato a Social justice and democratization, che si terrà a Buenos Aires, Argentina, August 1-4, 2012.
Il call for papers è su:
Social justice and voice: Urban suffering between
transformations of the city and participation
Il call for papers è su:
Social justice and voice: Urban suffering between
transformations of the city and participation
lunedì 21 novembre 2011
Precarietà lavorativa e azione collettiva. Convegno
Le antropologhe Angela Giglia e Adelina Miranda, Adelina in particolare che è una nostra amica e collega, ci hanno invitato a prendere parte a una
Conferenza internazionale
ISSUES OF LEGITIMACY: Entrepreneurial Culture, Corporate Responsibility and Urban Development promossa dall’ IUAES (International Union of Anthropological and Ethnological Sciences)
Napoli 10-14 settembre 2012
Proposta per una sessione dal titolo
“Precarietà lavorativa, vincoli sociali e forme di azione collettiva”
Questa sessione si propone di approfondire alcuni spetti rilevanti dell’asse 4, Entrepreneurialism, Neo-Liberalism and Socio-Economic Policy. In modo particolare suggeriamo di analizzare come “la domanda neoliberale del mercato del lavoro, che diventata sempre più flessile, e la ristrutturazione globale producano incertezza e precarietà e non favoriscono uguali opportunità e una forma di crescita inclusiva di tutti i cittadini. Disgraziatamente, la conseguenza delle logiche neoliberali è che la trasformazione della vita e dei sistemi urbani creano disoccupazione, lavoro informale, ineguaglianza, povertà e criminalità”.
giovedì 10 novembre 2011
Le operazioni di campo
Ci siamo visti (Stefano e Enrico) e si è detto che: per la ricerca da avviare in Campania si può, in via del tutto presuntiva, ripartire le interviste in questo modo:
20 agricoltura
25 giovani urbani altamente scolarizzati
25 pendolari urbani di tutte le età e livelli di scolarizzazione
Accanto alle interviste sono opportune delle descrizioni della attività svolta. Quando possibile/opportuno integrare con storie di vita.
Quale oggetto? La rappresentanza, ovviamente, ma con l'idea di cogliere anche quanto sin qui non già esplorato. Ad esempio, limitandoci all'agricoltura, non soltanto (anche se importante) una ricognizione fra "gli ultimi" (immigrati africani chiamati solo al momento della raccolta e a condizioni di lavoro e salario infime) ma anche uno sguardo a quanti occupano posizioni livemente più "elevate", magari provenienti dall'est-Europa e con condizioni di lavoro più continuative o addirittura stabili e dunque con un diverso orizzonte di tutta e rappresentanza.
20 agricoltura
25 giovani urbani altamente scolarizzati
25 pendolari urbani di tutte le età e livelli di scolarizzazione
Accanto alle interviste sono opportune delle descrizioni della attività svolta. Quando possibile/opportuno integrare con storie di vita.
Quale oggetto? La rappresentanza, ovviamente, ma con l'idea di cogliere anche quanto sin qui non già esplorato. Ad esempio, limitandoci all'agricoltura, non soltanto (anche se importante) una ricognizione fra "gli ultimi" (immigrati africani chiamati solo al momento della raccolta e a condizioni di lavoro e salario infime) ma anche uno sguardo a quanti occupano posizioni livemente più "elevate", magari provenienti dall'est-Europa e con condizioni di lavoro più continuative o addirittura stabili e dunque con un diverso orizzonte di tutta e rappresentanza.
lunedì 7 novembre 2011
Lo sciopero di Nardò
I cassoni sono accatastati in un angolo, i lavoratori sono nell’altro. I cassoni sono vuoti. Nessuno raccoglie più il pomodoro. I lavoratori confabulano tra loro. A pochi metri di distanza, seduto su un cassone rovesciato come fosse un pascià, un caporale sbraita. Intima di muoversi, di tornare a lavorare, di non farsi venire strani grilli per la testa... Ma i raccoglitori non si muovono. Anzi, sì: due, tre di loro lo fanno. Si dirigono verso il pascià seduto e gli dicono che oggi no, oggi non lavora nessuno, incrociano le braccia. Sono stanchi di essere trattati come schiavi. Poi bloccano la strada...
Lo sciopero dei braccianti africani di Nardò, nel cuore del Salento, è iniziato così, una mattina di fine luglio. Le immagini me le ha fatte vedere qualche giorno dopo un bracciante che aveva filmato tutto, raccontandomi ciò che le immagini mostravano in un misto di italiano e francese. Per aver immortalato quei momenti con il suo cellulare l’uomo è stato pesantemente minacciato. Ti tagliamo la gola, gli hanno detto gli sgherri del caporale. Ti tagliamo la gola se le fai vedere in giro...
Ma lui se ne frega, dice fiero, mentre stoppa le immagini e ripone il cellulare nella tasca dei pantaloni. Ed è allora che ho capito che una gabbia mentale era ormai andata in frantumi.
Così inizia un articolo di Alessandro Leogrande sullo sciopero di Nardò; lo ha pubblicato Rassegna sindacale sul suo inserto culturale e qui si può leggere il resto. Leogrande ha pubblicato "Uomini e caporali", un libro di successo sulla condizione dei braccianti immigrati, soprattutto dai paesi dell'est, in Puglia.
In un commento da un'altra parte ci sono riferimenti alle Brigate di solidarietà attiva e al loro lavoro nel Mezzogiorno.
mercoledì 12 ottobre 2011
Le parole del lavoro

Questa attenzione alle parole mi sembra doverosa, a prescindere, il libro in fondo non l'ho nemmeno visto.
Non sarebbe poi tempo sprecato cercare di esplorare la lingua italiana delle nuove dimensioni del lavoro. Penso al termine "paga globale", ma anche a molte espressioni gergali e dialettali che definiscono le relazioni sul lavoro e i rapporti di potere.
Su Hilowbrow si possono trovare recensioni e rimandi al movimento di Occupy Wall Street.
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