lunedì 6 ottobre 2014

Informazione e mobilitazione degli insegnanti precari: il caso Facebook

Pubblicato un nuovo numero della serie Working Papers Faro. Il numero 2 del 2014 è a firma di Marco Piciocchi, con il titolo Informazione e mobilitazione degli insegnanti precari: il caso Facebook. Riprendendo le parole dell'autore: «La ricerca qui presentata si propone di analizzare e di definire nuove forme di organizzazione e di mobilitazione che i lavoratori mettono in campo per ovviare a quelli che sono percepiti dai soggetti agenti come vuoti o carenze di rappresentanza da parte dei sindacati. Si è scelto, così, di concentrare l’attenzione sui social networks, ed in particolare su Facebook, a partire dalla partecipazione che in esso esprime una specifica categoria professionale, quella dei docenti precari impegnati nella scuola pubblica».

Tutela contro la precarietà nel mercato del lavoro secondo Colin Crouch

Nell'ultimo libro scritto da Colin Crouch Quanto capitalismo può sopportare la società (Laterza, 2014) viene affrontato anche il tema delle tutele contro la precarietà. Sul sito dell'Editore si può leggere l'estratto che focalizza l'attenzione su tale questione:
Si può affermare che una persona abbia un impiego sicuro nel mercato del lavoro se ha una probabilità scarsa o nulla di perderlo e doverlo sostituire con un impiego di livello inferiore. Ma questa certezza significa godere di protezione nell’ambito di un impiego o di un’organizzazione presso la quale si è assunti, oppure nutrire fiducia nell’esistenza di una buona offerta di posti alternativi e altrettanto promettenti, oltre che nella possibilità di accedervi e nella disponibilità di assistenza durante il periodo di transizione, qualora si perda effettivamente l’impiego? La differenza è fondamentale per i dibattiti in corso sulle politiche in materia di sicurezza del lavoro, ed esemplifica con chiarezza anche la differenza tra socialdemocrazia difensiva e assertiva.
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mercoledì 10 settembre 2014

Diffusione del lavoro atipico e crisi della rappresentanza sindacale

Il 29 settembre, alle 10, presso l'aula Ovale del Dipartimento di Scienze Sociali, si svolgerà il workshop "Diffusione del lavoro atipico e crisi della rappresentanza sindacale". Il programma prevede quattro relazioni: l'intervento di Federico Chicchi (Università di Bologna) dal titolo "Fratture e posture del lavoro emergente. Le sfide inaggirabili per il sindacato prossimo venturo", seguito poi da Annalisa Murgia (Università di Trento) con una relazione dal titolo "Soggettività precarie tra ir-rappresentabilità e auto-rappresentazioni". Il workshop poi continua con la relazione di Alice Mattoni (European University Institute) "Andare oltre il sindacato? Le mobilitazioni dei lavoratori precari in Italia prima e dopo la crisi economica" e, infine, si chiude con l'intervento di Roberto Ciccarelli (Ricercatore freelance, Il Manifesto) dal titolo "L'assalto al ceto medio e la formazione del Quinto Stato". L'incontro sarà introdotto e moderato da Stefano Boffo che è il responsabile scientifico del Progetto F.A.R.O. (annualità 2010-2011) «Organizzazione e rappresentanza dei lavoratori atipici. Uno studio dei nuovi profili dell'occupazione atipica e delle forme emergenti di rappresentanza nelle attività esternalizzate dalla pubblica amministrazione», nell'ambito del quale si colloca l'iniziativa.

Locandina

domenica 20 luglio 2014

Crisi della rappresentanza e precarietà: azzardi teorici per interpretare il mutamento

Disponibile in rete il nuovo working paper della serie Working Papers FARO, numero 1 del 2014, il quarto dall'avvio della serie. Si tratta di un saggio di Gunter Bechtle e Marianna Colacicco dal titolo Crisi della rappresentanza e precarietà: azzardi teorici per interpretare il mutamento. Presentiamo il lavoro, riprendendo l'abstract del working paper:
«The aim of this article is to analyze different perspectives through which reading changes concerning the world of representation and social protection. The crisis of traditional modern society, its securities and the weakness of the premises of the “social pact”, increase the need to answer how the traditional institutions face new kind of problems about safeguard  of rights on job, precarisation of labor market and new working qualities. Inside this questions lies also the phenomenon of representation, meant anymore as social pact among subjects and Modern State, rather as contestation of former guaranties and construction of new nets of “self-construction”. The first part of this essay is an historical and theoretical re-construction since the birth of very first Social State, with all its social innovations and contradictions, till the crisis of fordism and the beginning of post-fordism, and the incoming of “financial capitalism”. The red line of this part concerns the hypothesis of reading the phenomenon of representation inside the social problem of precarisation, meant as an historical dimension not only closed to the last global capitalism bat to all the “valorization process” of development of capitalism. The second part instead is a possible key of lecture to analyze the arising forms of representation and the contestation of formers. It’s about individualization theory by the German sociologist Ulrich Beck, inside post-modern theories, which explains how the old pillars of modern society can live a “second modernization”, or “reflexive”, so to produce new answers to face risks of global society. Representation in this sense is social process, a construction by several actors and social subjects. What comes out from these pages is a frame of representation “very open” to a deep sociological reflection, including a multitude of elements coming from the past and news still to come out.»

giovedì 3 luglio 2014

Jobs Act: pensavo fosse un buon lavoro, invece è ancora flessibilità

di Francesco Pirone*

Il rilancio della domanda di lavoro è senza dubbio tra le priorità economiche e sociali del nostro paese. La crisi economica ha portato via, tra il 2008 e il 2013, un milione di posti di lavoro[1] . Sono poi peggiorate le condizioni di lavoro, con una sempre più ampia quota di persone, soprattutto di giovani alle prime esperienze professionali, impiegati con contratti atipici. Si fa sempre più diffusa l'esperienza drammatica dell'assenza di lavoro, ma anche quella della cattiva occupazione che espone ai rischi della precarietà e dell'insicurezza sociale.

Si può, per questo, concordare con le motivazioni del governo Renzi sull'urgenza di intervenire con misure per incentivare l'occupazione e combattere la precarietà. L'iniziativa legislativa di primavera, però, promossa a partire dal Decreto Poletti[2], non solo ha riguardato una parte molto limitata del più generale Jobs Act presentato a inizio anno dal segretario del PD, ma ha proposto delle misure che a una prima analisi non sembrano in grado di raggiungere gli obiettivi dichiarati di “aumentare le assunzioni a tempo indeterminato e, allo stesso tempo, scoraggiare il ricorso a forme di lavoro precario”, anzi vanno nella direzione opposta.

lunedì 9 giugno 2014

Lavorare non stanca?

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ospite di Repubblica delle Idee a Napoli, risponde alle domande di Roberto Mania in un incontro che - a me pare provocatoriamente - è stato titolato "Lavorare non stanca". Si discute sui primi provvedimenti adottati dal governo Renzi in materia di lavoro e sugli orientamenti futuri. Il video dell'iniziativa è disponibile in queste pagine di Repubblica Tv. La prospettiva del ministro di deregolamentare per ottenere maggiore occupazione, per quanto si è osservato negli anni passati, non pare essere la strada per ottenere più occupati e occupazioni migliori. Sui provvedimenti futuri, bisogna aspettare concretamente quali caratteri assumeranno i provvedimenti annunciati, visto lo scostamento che si rileva tra il jobs act di gennaio e le prime norme approvate in primavera.

lunedì 26 maggio 2014

Il sindacato nella crisi italiana

L'ultimo numero doppio di Democrazia e Diritto (n. 3-4, 2013), la rivista del Centro per la Riforma dello Stato edita da Franco Angeli contiene una parte monografica dedicata all'analisi del sindacato nella crisi italiana. Tra gli articoli c'è anche il contributo di Francesco Pirone ed Enrico Rebeggiani "La crisi delle funzioni di rappresentanza del sindacato:il caso dei precari nelle attività in outsourcing per gli enti locali" che si basa sui risultati della ricerca FARO, relativi al rapporto tra sindacati e lavoratori precari. D'altra parte il numero ospita interventi di autorevoli studiosi che, da diverse prospettive, affrontano il tema della trasformazione del sindacato in Italia. Si tratta di Riccardo Terzi, Fine del sociale?, Mimmo Carrieri, La stabile instabilità del sindacalismo italiano, Giacinto Militello, Come ha risposto e come può rispondere il sindacato alla crisi?, Giuseppe Allegri, Insubordinati: Quinto Stato e nuovo sindacalismo. Coalizioni sociali, nuove istituzioni e reddito di base, Mauro Fotia, Il sindacato come forza politica, Salvo Leonardi, Rappresentanza, organizzazione e democrazia. Modelli e politiche sindacali a confronto, Fabrizio Loreto, Il sindacalismo nell’Italia repubblicana: organizzazioni, politiche, culture, Paolo Borioni, Il sindacato nordico: caratteri storici e sfide attuali, Emiliano Ilardi, Lavoro e desiderio, e Ilaria Lani, Giovani e sindacalizzazione.

mercoledì 23 aprile 2014

Il precariato degli insegnanti in Italia. Politiche di reclutamento e domande di rappresentanza

Pubblicato il terzo working paper della serie WPF che è titolato Il precariato degli insegnanti in Italia. Politiche di reclutamento e domande di rappresentanza a firma di Emiliano Grimaldi. Anticipiamo qui l'abstract del paper:
«The working paper offers a historical and analytical frame to understand the complex phenomenon of teachers’ precarious work in the Italian public education system. The first section focuses on the mechanisms of Italian teachers recruitment. The analysis starts from the 1950s and identifies distinctive policy cycles, pointing out the origins and the historical dynamics of the recruitment of temporary teachers. The role of teachers trade unions and professional associations in such a historical process is addressed. The second section analyses the recent developments in teachers’ recruitment policies, highlighting the structural effects produced since 2008 by the new austerity regime. In doing so, the paper also outlines a provisional picture of the composite world of temporary teachers and the collective actors (unions, associations, movements, and so on) that represent them in the Italian scenario. The third section presents a set of specific traits of the Italian education system concerning labor relations, governance and teachers professionalism. The aim is to identify potential relations between these peculiar traits and the arising of new representation needs among temporary teachers. The impact of the entering of the NPM global recipes within the Italian field of education on these processes is discussed. The working paper ends with a provisional attempt to identify a set of analytical questions and dimensions to be addressed in order to further explore both the phenomenon of teachers’ precarious work in the Italian public education system and the relationship between temporary employment and the arising of new and unrecognised representation needs among teachers.»

giovedì 27 marzo 2014

Rappresentare il lavoro non standard

I primi risultati di ricerca del progetto PRIN sono stati pubblicati nella sezione monografica dell'ultimo numero della rivista Quaderni di Rassegna Sindacale - Lavori (n. 1, 2014).
Scrive Enrico Pugliese nella presentazione alla sezione monografica: «I saggi qui raccolti sono contributi di ricercatori delle diverse istituzioni di ricerca che hanno lavorato nell’ambito del progetto Prin Nuovi soggetti del lavoro e forme della rappresentanza. Si tratta di due tematiche strettamente intrecciate che, tuttavia, spesso vengono affrontate in maniera autonoma anche in filoni di ricerca molti approfonditi. La prima concerne il mercato del lavoro e la struttura occupazionale, la seconda rientra nel campo delle relazioni sindacali».
Tra i contributi pubblicati ci sono due articoli prodotti dalla nostra unità di ricerca di Napoli: "La disoccupazione in cerca di rappresentanza: i disoccupati organizzati di Napoli" di Stefano Boffo, Enrica Morlicchio, Augusto Cocorullo; e "La rappresentanza dei lavoratori non standard: il caso delle attività esternalizzate dagli enti locali a Napoli" di Valentina Joffre, Giustina Orientale Caputo, Francesco Pirone, Enrico Rebeggiani.

Ecco l'indice completo della sezione monografica

giovedì 20 marzo 2014

Jobs Act e precarietà infinita

Chiara Saraceno è intervenuta nel dibattito intorno al Jobs Act proposto dal governo Renzi con un articolo pubblicato in Lavoce.info dal titolo Renzi, il Jobs Act e la precarietà infinita. L’articolo si presenta così:
“Anche il Governo Renzi sembra ritenere che il problema principale del mercato del lavoro in Italia sia la rigidità dei contratti. E dunque si estende ancora la precarietà. Che penalizza i giovani e soprattutto le donne. Senza creare un solo posto di lavoro in più”.
Da notare, sempre nel gruppo di studiosi che animano il sito Lavoce.info, anche le posizioni critiche di Tito Boeri e Pietro Garibaldi espresse in Norme sul lavoro sull’orlo della schizofrenia e ancora di Boeri Per favore, cambiate quel decreto!.

mercoledì 19 marzo 2014

Precariousness

Di particolare interesse per le nostre ricerche è l'ultima selezione di articoli pubblicati in rete dalla rivista Global Discourse: An Interdisciplinary Journal of Current Affairs and Applied Contemporary Thought (Taylor & Francis Group). In particolare il saggio di Mauro Turrinia e Federico Chicchi “Precarious subjectivities are not for sale: the loss of the measurability of labour for performing arts workers”, quello di Ben Trott “From the precariat to the multitude” e il saggio di Emiliana Armano e Annalisa Murgia “The precariousnesses of young knowledge workers: a subject-oriented approach”. Anche il resto dei materiali mostrano diversi elementi di interesse. Buona lettura!




sabato 22 febbraio 2014

Dopo la legge 92/2012: evidenze empiriche per la Toscana

L'Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana (IRPET) ha pubblicato da poco più di due settimane il Rapporto sul mercato del lavoro - anno 2013 che è stato ripreso in un recente articolo "Il lavoro dopo la legge Fornero" che alcuni degli autori del Rapporto hanno pubblicato su lavoce.info. Sulla base dei dati amministrativi del SIL Toscana, gli autori ipotizzano che su scala regionale la legge abbia avuto un duplice effetto: 1) avrebbe disincentivato le imprese ad assumere nuovi lavoratori o a rinnovare i contratti in scadenza, dato anche il quadro d'incertezza del ciclo economico; 2) avrebbe indotto un meccanismo di sostituzione tra le diverse forme di lavoro, con la riduzione di alcune distorsioni e abusi nell’utilizzo di certi contratti atipici (intermittente e, in misura minore, collaborazioni parasubordinate).

venerdì 21 febbraio 2014

Contrattare per regolamentare le collaborazioni

Nei mesi scorsi la trattativa tra Felsa CISL, Nidil Cgil, UIL Tem.p@ ed Assirm, Associazione che riunisce gli istituti di ricerche di mercato, sondaggi d’opinione e ricerca sociale, ha portato alla firma di un’ipotesi di accordo per la regolamentazione delle collaborazioni a progetto nel settore. Ad oggi, sono circa 160 le Aziende del settore con un totale di 5.900 addetti e circa 20.000 collaboratori che realizzano durante l’anno circa 18.000 progetti di ricerca o sondaggio. Le figure professionali del settore a cui si riferisce l'accordo sono intervistatori telefonici, intervistatori professionali (face to face), rilevatori, codificatori e shoppers. L'accordo interviene sulla disciplina dei compensi, prevede un dispositivo contrattato per cercare di dare continuità occupazionale ai lavoratori, il riconoscimento di un’indennità per lo stress psico-fisico. Si rimanda, invece, alla contrattazione aziendale per la parte variabile del compenso, per l’organizzazione del lavoro, per le assunzioni con contratto di natura dipendente e per le modalità e le condizioni per la collaborazione con CATI in remoto. Infine, per consentire ai collaboratori l’esercizio dei diritti sindacali, è stato stabilito un monte orario annuo per la partecipazione retribuita alle assemblee ed è stata rafforzata la figura del rappresentante sindacale aziendale o di settore.

Documentazione:
Comunicato Stampa ASSIRM
Comunicato Stampa Unitario Nidil Cgil – Felsa Cisl - Uiltemp

mercoledì 19 febbraio 2014

FMA: i motori non ripartono

In continuità con la ricerca “A motori spenti. Rapporto sulla F.M.A. e l'industria dell'auto in provincia di Avellino”, pubblicata nell'ottobre del 2010, la Fiom-Cgil Avellino ha presentato il 31 gennaio scorso (FMA: i motori non ripartono. Le prospettive produttive della fabbrica, le condizioni di vita degli operai e la cassa integrazionei primi risultati di una nuova inchiesta promossa per fare il punto sullo stato delle produzioni e dell'occupazione nello stabilimento di motori avellinese del gruppo Fiat e nell'indotto locale. Inoltre è stata condotta un'indagine con questionario direttamente tra i lavoratori per comprendere gli effetti della crisi e del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni sulle condizioni e le prospettiva di vita degli operai della F.M.A. e delle loro famiglie.

Il report è disponibile in rete: FMA: i motori non ripartono

martedì 11 febbraio 2014

Il diritto di ammalarsi

Daniela Fregosi lavora nel campo della formazione aziendale, è una professionista con partita Iva. Scopre di avere un tumore al seno e insieme scopre di non avere nessun diritto. Scopre che quella che è ormai una condizione sempre più diffusa non solo non darà in futuro nessuna protezione pensionistica, ma non garantitisce nulla nemmeno in casi di malattia grave e invalidante, anzi l'Inps continua a pretendere il versamento dei contributi. Ed è un problema che sembra non avere cittadinanza, nessuna rappresentanza. Daniela ha iniziato a lottare contro la malattia, a praticare la disobbedienza fiscale contro l'Inps e lo stato, a sollecitare la discussione sui diritti e a raccontare la sua storia sul suo blog.

lunedì 27 gennaio 2014

Ati­pici giapponesi

Interessante l'articolo di Alessia Cerantola e Marco Zappa che descrivono i problemi sociali legati al diffondersi del precariato in Giappone nell'articolo del del 27 gennaio 2014 “Il precariato made in Tokyo”. Sul tema del rapporto con il sindacato e il tema della rappresentanza, si legge “spesso i lavoratori non sono infor­mati dei pro­pri diritti di rap­pre­sen­tanza e finiscono vit­time di trat­ta­menti discrimi­na­tori e di abusi di potere” [...] “stu­pi­sce la man­canza di coscienza sin­da­cale soprat­tutto nei lavo­ra­tori più giovani”.

mercoledì 15 gennaio 2014

e.labor.azione

"Elaborazione" è un progetto di ricerca di tre IRES regionali - Emilia-Romagna, Toscana e Veneto - che si propone di esplorare il lavoro cognitivo a partire dalla premessa che "Il paradigma del lavoro contemporaneo si caratterizza per una crescente centralità e rilevanza delle sue componenti immateriali (cognitive, affettive e simboliche)". Tra le domande di ricerca si legge:
In relazione alle fenomenologie sociali che si organizzano attorno e dentro il lavoro cognitivo, esiste (l’esigenza di) una richiesta di rappresentanza collettiva (ancora taciuta e inespressa)? Sotto quali condizioni forme innovative dell’azione sindacale possono essere riconosciute e organizzate dagli stessi lavoratori? Esistono delle logiche di rappresentanza e di vertenzialità possibili e magari già embrionalmente presenti nei luoghi del lavorare cognitivo? In che modo l’azione sindacale può dare conto della crescente complessità tra tempi di lavoro e tempi di vita che caratterizza per lo più tali attività professionali?
Si tratta di domande che esplorano questioni che interessano anche la nostra ricerca. Da notare anche le metodologie d'indagine e l'uso di Internet e di strumenti on line per la rilevazione di informazioni, per il confronto e la diffusione di materiali e risultati di ricerca.