giovedì 28 giugno 2012

IndustriALL Global Union


Il 20 giugno 2012 è stata costituita a Copenhagen IndustriALL Global Union, la nuova federazione sindacale internazionale che nasce dalla fusione di tre grandi federazioni internazionali: quella dei sindacati metalmeccanici, chimici e tessili. Si tratta di un soggetto che unisce 50 milioni di iscritti, distribuiti in 140 paesi e che cerca di mettersi al passo con l'organizzazione globale della produzione seguendo le catene globali del valore [VIDEO]. Dopo due anni di lavori costituenti che hanno visto impegnati i gruppi dirigenti nazionali, si è arrivati alla votazione in assemblea tra il 18 e il 20 giugno dello Statuto e del Piano d'azione.
Dei dieci punti che riguardano il Piano d'azione di IndustriALL uno è specificamente dedicato alla lotta alla precarietà con questa piattaforma programmatica (estratto dal piano d'azione, nella traduzione di Carlo Bertoni):
Lotta contro il precariato

  • Combattere per posti di lavoro industriali di qualità e contro il lavoro precario in tutte le sue forme e in tutte le regioni del mondo.
  • Fare campagna a favore di legislazione, contratti collettivi e accordi con le AMN che regolamentino e limitino l'uso di lavoratori precari e garantiscono la parità salariale e condizioni identiche, vantaggi sociali e il diritto di aderire a un sindacato per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, compresi i lavoratori a domicilio, a prescindere dalla loro situazione occupazionale.
  • Promuovere la sindacalizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici precari.
  • Esigere dai governi la soppressione di qualsiasi ostacolo legislativo e di altra natura che priva i lavoratori e le lavoratrici precari del loro diritto alla sindacalizzazione e alla contrattazione collettiva.
  • Chiedere all’OIL di fare tutto quanto in suo potere per garantire che i lavoratori e le lavoratrici precari siano in grado di esercitare i propri diritti in materia di libertà sindacale e di contrattazione collettiva.
  • Fare pressioni sulle istituzioni finanziarie internazionali (IFI) e l’OCSE perché modifichino le proprie raccomandazioni politiche volte a realizzare maggiore flessibilità del mercato del lavoro, elemento che favorisce la precarietà.
La prima azione concreta sul tema della lotta alla precarietà è la campagna Stop Precarious Work con iniziative programmate per il 7 ottobre 2012 del World Day for Decent Work [VIDEO].

Se utilizziamo le categorie presentate nella scorsa riunione, potremmo interpretare tale iniziativa come una rappresentanza concettualizzata secondo il modello classico industrialista che si organizza e agisce secondo strategie del tipo "marxiane" con l'innovazione di spostare l'organizzazione su scala globale. D'altra parte, la necessità di spostare l'azione di contrasto al lavoro precario su scala globale è stata enfatizzata da noi in Italia da Luciano Gallino in Il lavoro non è una merce (Laterza, 2007).

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